foto San Lorenzo

Statua di San Lorenzo

SAN LORENZO (III sec. – diacono martire – festa 10 agosto)

Già ricordato, sotto la data del 10 Agosto, nella Depositio martyrum, che attesta la sua deposizione presso la via Tiburtina, Lorenzo è menzionato anche dal Martirologio geronimiano, il quale, oltre a riproporre le indicazioni riportate nel Cronografo del 354, lo qualifica come archidiaconus, titolo successivamente ribadito e specificato nel Peristephanon di Prudenzio, dove Lorenzo è ricordato come il primo dei sette Diaconi di Roma. Le concordi indicazioni riportate dalla Depositio e dal Geronimiano circa l’originaria denominazione del luogo di sepoltura del martire, hanno trovato un’importante conferma negli studi del Guidi, che, ponendo fine a un annoso dibattito storiografico, ha definitivamente riconosciuto in Lorenzo il titolare della Necropoli di via Tiburtina, caratterizzata prima dall’erezione della Basilica Costantiniana sopra la cripta dove erano state deposte le spoglie del martire, e poi da un’altra sotterranea Basilica ad corpus, realizzata alla fine del sec. VI da Papa Pelagio II.

La cronologia del martirio di Lorenzo, forse connesso al rescritto dell’imperatore Valeriano del 258 – dato questo che trova un’interessante conferma nella biografia di Sisto II del Liber Pontificalis – non è del tutto certa, anche perché il leggendario supplizio della graticola (largamente attestato nel dossier agiografico laurenziano, ma non nel carme damasiano che forse illustrava alcune raffigurazioni del martirio del Santo nella basilica di San Lorenzo in Damaso) mal si concilia, come ha evidenziato Pio Franchi de’ Cavalieri, con la persecuzione del suddetto Imperatore, richiamando invece quelle di Decio e di Diocleziano. Il più antico testo agiografico relativo alle vicende del Martirio di Lorenzo, preceduto da quello del pontefice Sisto II, è rappresentato dalle due versioni della Passio SS. Xysti, Laurentii et Yppoliti, già nota ad Ambrogio verso la fine del IV sec., comunemente indicata anche come Passio vetus, nella quale, dopo un breve prologo e un’altrettanto esigua presentazione di Papa Sisto, si narra il martirio di Abdon e Sennen, “cives Persarum” condotti a Roma “ex Oriente” dall’Imperatore Decio, del suddetto Pontefice, dell’Arcidiacono Lorenzo e del pagano Ippolito, da Lorenzo convertito alla vera fede.

Più tarde sono le diverse versioni della cosiddetta Passio recentior, cioè la Passio Polychronii et sociorum, ampliamento della precedente compilazione, ben noto agli studiosi per l’edizione e lo studio del Delehaye, nel quale, accanto alle vicende dei protagonisti della Vetus, vengono presentate quelle di altri personaggi (ad esempio Policronio, Olimpiade e Massimo), contornati da numerose ulteriori figure di oscura identità.

Come dimostra il Verrando che ricostruisce la trasmissione del testo della Passio vetus, tale compilazione, originariamente unitaria, intorno al X sec. subì, presumibilmente per esigenze di ordine liturgico, una definitiva suddivisione in tre distinti racconti, mentre già tra VIII e IX sec la sezione relativa al solo Lorenzo aveva conosciuto una sua autonoma circolazione, presumibilmente a causa della grande diffusione del culto per il martire romano, fatto questo che spiegherebbe anche la compilazione dei numerosi testi agiografici greci relativi a Lorenzo e ai suoi compagni, redatti sulla base della Passio vetus e della Passio recentior.

Fin dai primi secoli, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono, tonsurato e rivestito della dalmatica, con il ricorrente attributo della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del tesoro della Chiesa Romana da quest’ultimo distribuito secondo i testi agiografici ai poveri.

(da “IL GRANDE LIBRO DEI SANTI” – dizionario enciclopedico – ed. San Paolo pag. 1213)

 

LA  STORIA DELLA FESTA IN ABBADIA

Da cronaca conservata in archivio si apprende che la fondazione della Parrocchia di San Lorenzo in Abbadia sopr’Adda suscitò un ricorso da parte dell’Arciprete di Mandello del tempo, Lorenzo de Pino, Vicario Giovanni de Pino, procuratore Bernardino Salice, ricorso inoltrato a Roma sotto il Pontificato di Alessandro VI. Ma ricorsi di tal genere molte volte sono fatti inutilmente e, con l’andar del tempo, servono solo a far memoria storica.

(da “OPPIDUM MANDELLI” – ed. 1990 -pag 327)

Dal “Cronicon” di Don Grisoni Cesare si legge:

Nel giorno di San Lorenzo il popolo non fa festa Si usa cantar Messa alle nove mattina e nel pomeriggio Vespri col piviale e benedizione. Si espone la reliquia e si fa baciare dopo Messa e dopo Vespri. La festa è “omnium gratis” a carico dell’investito. Qualche volta invito qualche amico per farla in terza dando ad essi una refeziuncola ma non c’è alcuno. La reliquia di San Lorenzo è racchiusa unitamente a quella di Sant’Apollonia, Eurosia, Vincenzo ed Anastasio, Martino p.m. in un reliquiario grande che ho fatto fare di nuovo e ho regalato alla parrocchia essendo tutte in disordine e senza autentica le reliquie. Anzi usatasi esporre per sant’Eurosia e far baciare una reliquia che conteneva altri santi e fortuna volle che io possedessi la reliquia di questa Santa per cui potei donarla alla Chiesa e far cessare così la mistificazione.

(da “NOTIZIE E NORME ad uso del Parroco di San Lorenzo in Abbadia sopr’Adda raccolte dal Sacerdote Cesare Grisoni” – manoscritto del 1895 )

Superate queste difficoltà campanilistiche del tempo, nell’anno 2011 la comunità parrocchiale di Abbadia Lariana, guidata da Don Vittorio Bianchi, constatando la presenza di molte persone nel mese di Agosto che visitano il paese per le sue bellezze, ha pensato di effettuare la festa esteriore del Patrono; alla proposta religiosa viene associato un programma conviviale che ha luogo nel giardino della Parrocchia, attrezzato per lo scopo a luogo di accoglienza e festa. Da subito la popolazione ha risposto in maniera generosa ed entusiasta alla proposta che ha ottenuto anche un’eccezionale adesione da parte dei turisti. La festa è inserita regolarmente nel programma delle celebrazioni e manifestazione del 10 di Agosto.