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Presto un rilevante restauro

ciborio

Siamo lieti di poter annunciare che la richiesta formulata alla Fondazione Comunitaria del Lecchese per il restauro del ‘ciborio ligneo’ è stata accolta. Il costo preventivato dal Restauratore Aldo Broggi di Morbegno ammonta a €. 9.760,00.
I lavori verranno risarciti per il 50% dalla Fondazione e per il 50% dalle contribuzioni libere da parte nostra. Per documentare il valore dell’intervento, riporto gli appunti del noto storico lecchese Angelo Borghi riguardo all’altare in oggetto che definisce “un secentesco paradiso in terra”. «Anche oggi, come un tempo, l’Altare Maggiore della Parrocchiale di Abbadia, più che una mensa eucaristica, si presenta come un grande monumento ligneo, dai molteplici significati. Nella relazione della visita pastorale del 1685 viene definito “un grande tabernacolo di legno dipinto e dorato, di nobile struttura, forma ed altezza”.
Si trovava allora nella vecchia chiesa di San Lorenzo, là dove si dice Chiesa Rotta, abbandonata poi per riutilizzare l’edificio già dedicato ai Santi Vincenzo ed Anastasio, lasciato libero dai Padri Serviti per la soppressione del Convento del 1789. Pure con qualche modifica, forse anteriore al ripristino voluto dal parroco Carlo Raspini, l’altare appartiene chiaramente alla seconda metà del Seicento e si apparenta ad una serie di esempi superstiti nella zona lecchese. Ne conosciamo della stessa epoca a Bellagio, a Rezzago in Valassina, a Maisano di Valbrona, ad Asso, nella chiesetta francescana di Montebarro, a Mandello, a Crebbio e a San Martino di Introzzo in Valvarrone, datato al 1660. Questo di Abbadia ha struttura simile all’eccezionale pezzo di Introzzo, ma anche a quelli minori di Maisano e Mandello. Nell’arcipretale vicina, molte opere scultoree del momento, pulpito, architrave e Crocifisso, stalli del coro, attorniano l’ara preziosa, attribuibile forse all’intagliatore Giulio Tencalla che lavorò all’Ancona tra il 1674 e 1676, circa gli stessi anni cui appartiene l’altare di Abbadia.

fondazione comunitara lecchese onlusL’ opera è finanziata al 50% falla Fondazione Comunitaria del Lecchese .
Le libere donazioni dovranno essere effettuate con bonifico bancario (I moduli utili allo scopo sono posti sul tavolino dei giornali all’entrata della chiesa).
La Fondazione rilascerà ricevuta valida per le deduzioni previste dalla normativa fiscale per le persone fisiche e per le persone giuridiche.

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