39^ Giornata per la vita
Si intitola “Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta” il Messaggio che il Consiglio Permanente della CEI ci offre per la 39a Giornata per la vita, in programma il 5 febbraio 2017.
Il testo sottolinea l’invito ad attingere al “fiume di vita” (Ap 22,1.2) che sgorga dal costato trafitto di Cristo per ritemprarsi, “sognare con Dio e con Lui osare e agire!”
A volte le preoccupazioni per i travagli della quotidianità soffocano la speranza e occorre saper tornare alla sorgente della vita. “Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto”(Is 58,7). Il cristiano non allontana i dolori, ma li trasforma in un parto e coglie in essi la chiamata a fare della propria vita un dono. Dio ha scelto infatti di nascondersi nella fragilità, rivestito di debolezza umana. L’annuncio della sua salvezza non è basato “su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza” (1 Cor 2,4).
Un modello esemplare di fioritura della vita è una piccola grande donna: Madre Teresa di Calcutta, che ha accolto in pieno l’invito di Gesù ad essere “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5,13-16). Come lei affermava, ogni bambino che nasce porta nella sua carne un messaggio carico di novità: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. … La vita è la vita, difendila”. C’è ancora troppa paura nel cuore di uomini e donne che tentennano nel mettere al mondo figli o addirittura arrivano a prendere la tremenda decisione di sopprimerli, provocando nella loro stessa carne e nell’intera società una ferita profonda.
Occorre allora una «Chiesa in uscita» (EG 24), capace di insaporire i legami coniugali e familiari restituendo a tanti sposi, in mezzo a tante difficoltà, il coraggio di aprirsi alla vita.
Come afferma il Santo Padre, «molte volte abbiamo agito con atteggiamento difensivo e sprechiamo le energie pastorali moltiplicando gli attacchi al mondo decadente, con poca capacità propositiva per indicare strade di felicità» (AL 38).