Il Natale è del Signore che viene a salvare il mondo, non dei centri commerciali.
L’invasione del Natale commerciale, dell’iper – consumo e dell’egoismo ha
oscurato, nei cuori di molti, il senso più umano e divino del Natale.
Viene avanti l’usanza di costruire, nei luoghi pubblici, “presepi” senza Gesù, fatti solo di paesaggi innevati. Anche in alcune scuole si fanno discussioni sulla laicità dello Stato e si arriva a bandire il Natale nel suo significato cristiano, dietro il paravento del “rispetto per tutte le religioni” (tranne quella cristiana) e si suggeriscono alternative grottesche come la “festa della luce”). Eppure, il senso dell’attesa proprio del tempo di Avvento rimane iscritto, indelebile, nel cuore di tutti perché, mentre si cede a queste derive di un Natale senza Dio, cresce, anche inconsapevolmente, il desiderio di un mondo migliore per tutti e della pace universale. E se noi cristiani, per primi, provassimo a riscoprire i simboli di questo tempo e a viverli con maggiore profondità e consapevolezza? – Ci impegneremo da parte nostra!