Celebrazione del Giubileo
Il Papa ci propone vari mezzi per riscoprire la misericordia di Dio, tra questi il Sacramento della Penitenza. Nel triduo di preparazione alla celebrazione del Giubileo porremo al centro con convinzione questo Sacramento, perché permette di toccare con mano la grandezza della Sua misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera ‘pace’ interiore. Infatti:
- La misericordia divina ci viene incontro
Viste le nostre cadute e i nostri peccati, la misericordia di Dio ci viene incontro, specialmente nel sacramento della pace e della riconciliazione, il Sacramento della Penitenza. Dobbiamo avvicinarci alla Confessione per liberarci dei nostri peccati e riacquistare la grazia, l’amicizia di Dio.
- Riacquistiamo l’amicizia con Dio
L’unico motivo serio di preoccupazione e di amarezza è il peccato, quel volontario allontanamento da Dio che lascia l’anima al buio, con il dispiacere di aver perduto l’autentico senso della vita o di avere almeno intiepidito un’amicizia così incomparabile: l’amicizia con Dio! Però neppure in queste circostanze, che possono essere frequenti a causa della nostra fragilità, dobbiamo lasciarci abbattere dall’afflizione. Sentiremo il rammarico di aver offeso Dio e correremo a riacquistare la pace, riconciliandoci con Dio e con gli altri, nel sacramento della Penitenza.
- Il perdono diventerà fonte di gioia
Confessiamoci spesso. Facciamo il proposito di migliorare la nostra riconciliazione sacramentale con Dio. Prepariamoci bene, esaminando a fondo la vostra coscienza; ci sia in noi la sincerità e assecondiamo la contrizione del cuore, rinnoviamo il desiderio di lottare di più per fare il bene. Poche gioie sono paragonabili a quella di sentire, dopo una confessione ben fatta, ciò che sentì il figlio prodigo: l’abbraccio di Dio nostro Padre che ci perdona!
- Ci farà testimoni di Cristo
Nella Confessione ogni cristiano riceve la forza necessaria per essere, con l’esempio e con la parola, un testimone di Cristo. Ognuno di noi ha bisogno di ricorrere a questa sorgente di grazia. Il mondo esige dal credente questa testimonianza, ha bisogno di fatti, non di parole.