La pratica del Rosario
Non possiamo negarlo: la pratica del Rosario è disattesa.
Una volta era di casa ora non lo è più. Al suo posto nelle famiglie è entrata, e la fa da padrona, mamma Tv. Parla solo e sempre lei, impossibile interloquire. Inutile dire, rassegnati, che i tempi sono cambiati.
Dobbiamo ricuperare questa pratica!
Papa Francesco affida alla recita del rosario due grazie: quella della evangelizzazione e quella della pace.
Oggi ancora due terzi dell’umanità non conoscono Cristo, non sanno chi sia e neppure che sia mai nato. C’è bisogno di evangelizzazione cioè di seminagione del Vangelo là dove non è ancora arrivato.
“La messe è molta e gli operai sono pochi”, potrebbe ripetere Gesù anche oggi. C’è bisogno di pace, sulla terra sono più i terreni devastati dalle guerre che le isole di pace, per questo la terra è assetata di pace come il deserto è assetato di acqua. Queste le due grazie che Papa Francesco vuole siano impetrate in questo mese di maggio dalle famiglie, dalle Comunità riuniti nella preghiera del Rosario. Il Rosario è e rimane una delle perle più preziose della pietà cristiana. È la preghiera preferita dalla Madonna.
“Io sono la Madonna del Rosario” è stata la grande rivelazione della propria identità fatta dalla Madonna il 13 ottobre 1917 a Fatima. Come se avesse detto: “È qualche cosa di mio, è un mio tesoro che io offro al mondo, a tutti”.
“Recitate il Rosario tutti i giorni”, è stato il ritornello ripetuto dalla Madonna praticamente in ognuna delle sei apparizioni di Fatima.
Gli uomini hanno bisogno della preghiera per convertirsi e salvarsi; il mondo devastato dalle guerre ha bisogno di pace. Perché la pace scenda come dono dal cielo, deve salire dalla terra la preghiera del Rosario. San Bernardo dottore della Chiesa e predicatore della devozione alla Madonna scriveva: “Chiunque tu sia, sballottato dal vento delle tentazioni, assalito dalle ondate della superbia, dall’ira, dalle lusinghe della carne, turbato dall’enormità dei peccati, risucchiato dal baratro della tristezza, nelle difficoltà e nei dubbi, guarda la stella, invoca Maria. Seguendola, non uscirai di strada; pregandola, non dispererai; pensando a lei non sbaglierai. Se lei ti sostiene, non cadi; se ti protegge, non temi; se ti guida, non ti affaticherai; se ti sarà favorevole raggiungerai la meta”.