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Auto da rally e il rombo dei motori. “Ciao, Michy”

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Articolo e fotografie di Claudio Bottagisi su Lecconotizie.com

“Signore, fa’ che i suoi sogni possano essere i nostri sogni, che le sue passioni possano essere le nostre passioni, che le sue emozioni siano le nostre emozioni, che  il suo sorriso sia lo specchio della sua anima sui nostri volti… Ciao Michy, sarai sempre con noi. I tuoi amici”. 
Abbadia Lariana ha dedicato la prima domenica di aprile a Michele Barra, “Michy” appunto. A fine marzo avrebbe compiuto 11 anni, se pochi mesi prima un sarcoma osseo non l’avesse strappato agli affetti di mamma Paola, di papà Stefano e di tutti quelli che gli volevano bene. E ieri il paese si è mobilitato per ricordarlo, chiamando a raccolta rallisti e possessori di vetture d’epoca di varie Case automobilistiche.

Una giornata tutta per Michy, che aveva una grande passione per i motori e in particolare per quelle auto che domenica si sono fatte ammirare sul lungolago e che hanno poi sfilato nel tratto compreso tra Linzanico e Crebbio, con oltre 100 piccoli (e grandi) “navigatori” seduti accanto a piloti di rally, quegli stessi driver che avevano dato a Michele la possibilità di vedere le auto dei suoi sogni e – per dirla con le parole di mamma Paola – di guardarli effettuare passaggi al cardiopalma con occhi pieni di ammirazione, “che lo hanno accolto sulle loro macchine da corsa provocandogli un’esplosione di felicità”.

Una festa iniziata fin dal mattino con l’esposizione di una cinquantina tra auto da rally e storiche (tra le altre una “regina”, la Ford Focus WRC del 2008 che con Marco Paccagnella al volante ha conquistato allori prestigiosi) e con le spettacolari esibizioni dei piloti di freestyle Emanuele Angius e Matteo Grattarola e proseguita nel pomeriggio con il taxirally.

E’ stato ricordato, “Michy”, anche durante la messa festiva della comunità. “Michele ha lasciato in noi il dolore – ha detto il parroco, don Vittorio Bianchi – ma la morte e appunto il dolore sono necessari per portarci a vivere con il Signore per sempre”.

Alla preghiera dei fedeli i bambini del Catechismo di Abbadia hanno invocato il Signore “perché Michele possa condividere la gioia della risurrezione nella comunione dei santi”, ma anche per mamma Paola e papà Stefano, “perché la luce della risurrezione di Gesù porti a loro la forza per superare questo momento di sconforto”.

I compagni di “Michy” hanno intonato all’offertorio il canto Il disegno in cui si afferma: “Avevi scritto già il mio nome lassù in cielo, avevi scritto già la mia vita insieme a te, avevi scritto già di me”.

E alla Comunione ecco Su ali d’aquila, un altro brano con un testo carico di significati. “E ti rialzerà – afferma il ritornello – ti solleverà, su ali d’aquila ti reggerà, sulla brezza dell’alba ti farà brillare come il sole, così nelle sue mani vivrai”.

A cerimonia conclusa, dentro la chiesa tutti i bambini (e con loro tanti adulti) hanno invece cantato Amico è, il ben noto inno all’amicizia portato al successo da Dario Baldan Bembo. Fuori saliva alto il rombo dei motori, per giungere fin lassù, perché potesse ascoltarlo anche Michele.

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