Sulla celebrazione dei Sacramenti della Iniziazione Cristiana
Nel mese di Maggio normalmente si celebrano i Sacramenti della Iniziazione cristiana e puntualmente da alcuni anni ci si interroga circa la validità di queste celebrazioni.
Non mi dilungo sulla gravità della situazione sotto gli occhi di tutti: i ragazzi partecipano tutti o quasi al Catechismo e pochissimi all’incontro domenicale con il Signore Gesù nell’Eucaristia. Celebrati i Sacramenti la quasi totalità (fatta qualche eccezione) non si fa più vedere non solo a Messa ma pure negli ambienti della Comunità. Sono problemi a vario titolo carichi di responsabilità, di coerenza.
Se vogliamo dal Papa qualche indicazione: durante la Messa celebrata in Santa Marta ha tenuto una omelia giustificando le parole di San Pietro che, accusato dalla prima Comunità cristiana di Gerusalemme di aver battezzato anche non ebrei non circoncisi, rispose “ma chi sono io a rifiutare l’ammissione alla Mensa del Signore chi ha già ricevuto lo Spirito Santo direttamente da Dio?”.
Interrogativo a cui lo stesso Papa Francesco rispose quando, sull’aereo di ritorno dal Brasile, disse “ma chi sono io a rifiutare i Sacramenti ad una persona omosessuale che in coscienza cerca Dio? E che ora ha ulteriormente ribadito sostenendo che “non dovremmo negare i Sacramenti a nessuno, se richiesti spontaneamente, neppure ai marziani”. Lezione pastorale pienamente messa in pratica dal Segretario di Stato, il Card. Parolin, il quale in totale sintonia col Papa ha impartito la Cresima a un ragazzo malato accogliendo senza riserve il desiderio dei suoi genitori.
Bisognerà comunque verificare l’autenticità della richiesta.