Le fasi per la corretta formazione del Consiglio Pastorale Parrocchiale
Una funzione dello Spirito Santo è quella di permettere agli uomini di comunicare l’esperienza del Risorto, vera fonte di rinnovamento. Lo Spirito Santo non parla direttamente; egli però rende possibile l’esperienza del comunicare. A Pentecoste è avvenuto proprio questo: da una parte abbiamo gli Apostoli che sono stati testimoni di un evento (la morte e risurrezione di Gesù Cristo) e dall’altra abbiamo i pagani di ogni parte del mondo cioè uomini in cerca di verità. Ebbene, lo Spirito fa sì che tra i primi e i secondi sia possibile comunicare. La potenza unificatrice dello Spirito ricostruisce l’unità perduta a Babele e preannuncia la missione universale della Chiesa. Ciascuno ha ricevuto dallo Spirito il proprio dono per la crescita di tutti. Per questo la logica che deve sorreggere la vita dei singoli e delle Comunità deve essere la logica del servizio, del dialogo, della disponibilità. Queste caratteristiche vanno vissute anche all’interno del C.P., che deve essere formato nella Parrocchia. Lo Spirito Santo ama le novità perché il rinnovare fa bene alla vita dei singoli e delle Comunità. Il C.P. è una “espressione di comunione e corresponsabilità all’interno della Comunità cristiana”, fermo restando che la comunione ecclesiale deve comunque rispettare la natura gerarchica della Chiesa.
Le fasi per la corretta formazione del C.P.
La prima fase è detta: PRE-ELEZIONI e consiste nella raccolta di nomi per la costituzione di una lista di candidati. In una domenica di Quaresima, tutti coloro che saranno presenti alle S. Messe e hanno compiuto 16 anni, saranno invitati a compilare il modulo che verrà loro consegnato, indicando da 1 a 5 nomi di persone che ritengono idonee a diventare membri del C.P.. Possono essere candidate persone maggiorenni, che partecipano alla vita parrocchiale. Le persone indicate dai fedeli saranno poi contattate dal Parroco e, se disponibili, saranno i candidati delle votazioni successive (da tenersi in un’altra domenica). Gli eletti entreranno nel Consiglio Pastorale, e resteranno in carica 5 anni; dovranno partecipare (in media) a 4 riunioni all’anno: a settembre (o inizio dell’Anno Pastorale), in Avvento, in Quaresima e a giugno (per verificare il cammino svolto dalla Comunità). Se un consigliere non partecipa per 3 volte consecutive alle riunioni del C.P., decade e viene sostituito o dal primo dei non eletti.