La presentazione alla Comunità dei nostri bambini
La presentazione dei nostri bambini che iniziano il Catechismo parrocchiale esige il ricupero della sua dimensione comunitaria ed ecclesiale.
Questo per un duplice aspetto. In primo luogo l’Iniziazione Cristiana (IC) è il cammino che inserisce nella Chiesa e non semplicemente in una situazione di salvezza privata. Attraverso il Battesimo veniamo inseriti nella Chiesa; i Sacramenti dell’IC (Cresima ed Eucaristia) introducono gradualmente e contemporaneamente nel mistero di Cristo e nel mistero della Chiesa, senza possibilità di separare l’uno dall’altro. In secondo luogo, la dimensione ecclesiale dell’IC consiste nel fatto che non si diventa cristiani con il solo impegno e sforzo personali, ma con l’apporto della Comunità cristiana. Non si diventa cristiani da soli ma in una Comunità e attraverso la Comunità. C’è in questa celebrazione della presentazione dei bimbi che iniziano il Catechismo parrocchiale il tentativo di coinvolgere maggiormente tutta la Comunità cristiana nel cammino di Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi (ICFR) con particolare attenzione – come sappiamo – alla famiglia. La Comunità va informata del cammino dei fanciulli e dei ragazzi, va invitata spesso a pregare per essi e, almeno nelle celebrazioni più significative, sia convocata a parteciparvi con senso di responsabilità. Infatti la responsabilità di introdurre i fanciulli e i ragazzi alla vita cristiana è affidata alla Chiesa e, quindi, a tutti i membri del popolo di Dio, a cominciare dai genitori (Documento, n. 3). Come conseguenza rimane l’impegno di creare una Comunità ecclesiale che testimoni in forma sempre più viva e affascinante la vita cristiana, così da diventare un ambiente che genera la fede quasi per contagio e che attrae
positivamente le nuove generazioni. Una Comunità viva è l’ambiente vitale entro cui l’IC può svolgersi con frutto. È noto, tuttavia, che a dare il tono più significativo e autorevole alla Comunità cristiana sono soprattutto gli adulti. A loro guardano i piccoli e da loro sono attratti, con la tendenza spontanea a prenderli e a ricopiarli come modelli. La Comunità cristiana degli adulti è, perciò, il contesto e l’esperienza portante dell’ICFR. Anche la catechesi delle nuove generazioni ha assoluto bisogno di riferirsi a modelli adulti e credibili di vita cristiana, se vuole avere presa nel cuore e nell’esistenza dei giovani. Ciò comporta la scelta pastorale comune e prioritaria per una sistematica, capillare e organica catechesi degli adulti (Documento, n. 34). È solo nel contesto di una Comunità cristiana di adulti che trova il suo luogo naturale anche una introduzione alla fede dei bambini.