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Ogni campanile ha il suo gusto

campanileAbbiamo dato notizia dell’incontro programmatico della prossima festa patronale di San Lorenzo che si terrà nei giorni 10, 11 e 12 di agosto. Una riunione ricca di proposte. I fatti ci dicono che la nostra società è attenta alla biodiversità; che il turismo ha sviluppato conoscenze affascinanti di realtà umili ma ricche. L’Italia in questo settore occupa un primato particolare: innumerevoli sono i prodotti agroalimentari censiti dalle varie regioni; innumerevole la varietà dei vini, delle uve, delle olive … Qualcuno ha paragonato questo immenso patrimonio a quello artistico. A livello comunale si possono attuare le De.Co (Denominazioni comunali) che sono un riconoscimento circoscritto di beni identitari che ogni sindaco può stabilire con una semplice delibera, attuando un registro dei prodotti che caratterizzano economia e identità della propria Comunità. Quest’anno, per diffonderne maggiormente la conoscenza cureremo un menù a base di “squartone”, nostra peculiarità gastronomica. Lo squartone è un pesce che abita nei fondali del lago. Presenta un corpo tozzo con capo minuto; il dorso del corpo è verdastro con delle squame orlate di una tinta più scura che tende al giallo oro sui fianchi. Il ventre è color argento ed ha le pinne grigie. Una volta pescato, lo squartone viene lavorato secondo un metodo tradizionale che ne consente una conservazione migliore durante l’anno. Come prima cosa viene eviscerato e desquamato; dopodiché viene lavato, messo in salamoia e poi appeso per farlo essiccare leggermente. In alcuni casi lo squartone viene pressato sotto dei torchi di legno, così da far fuoriuscire gradualmente l’eventuale grasso del pesce. Viene poi conservato all’interno di contenitori di latta sotto uno strato di olio e con delle foglie di alloro per un periodo variabile dai 60 ai 90 giorni. Il prodotto finale ha una consistenza semidura ed un sapore dolce con delle note di aspro; l’odore è molto intenso ed aromatico. Tradizionalmente lo squartone si affetta sottilmente e si accompagna come secondo piatto assieme alla polenta. Si consuma anche come sugo per dei primi piatti, alla brace oppure su del pane abbrustolito o su una fetta di polenta fritta.

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