Istruzioni per l’uso – Relazione di una mamma
Una mamma ci ha inviato questa relazione:
“Martedì 12 dicembre si è tenuto in Oratorio l’incontro con le dottoresse del Celaf di Lecco sul tema «Genitori e figli, ‘istruzioni’ per l’uso ?!».
Questo è stato il terzo incontro e come i precedenti non ha disatteso le aspettative. Per iniziare ci sono state mostrate, con un video ricostruito, esperienze in rete realmente accadute a degli adolescenti; la maggior parte di noi genitori ha trovato il video abbastanza “agghiacciante”. La provocazione iniziale era: lascereste che il vostro figlio adolescente giri e vaghi solo per la città nel pieno della notte? La risposta che tutti ci daremmo è “ovviamente no”. Ciononostante molti di noi lasciano che i propri figli navighino liberamente in internet senza alcun controllo. Ci preoccupiamo magari di accompagnarli fisicamente ovunque, anche quando potrebbero muoversi da soli a piedi o coi mezzi, di non lasciare che autonomamente escano di casa il pomeriggio, ma non ci preoccupiamo di quanti pericoli e quante insidie possono trovare in internet dove vengono lasciati “soli” nel loro “navigare”. Le tematiche principali emerse durante l’incontro sono state:
– i ragazzi hanno bisogno da parte dei genitori di una risposta riguardo quello che possono trovare in internet, hanno necessità che i loro genitori conoscano questo” mondo sommerso” e che siano in grado di spiegarglielo. Spesso accade che noi genitori siamo inadeguati a dar risposte esaustive per cui i ragazzi vivono un malessere che noi stessi genitori non riusciamo a interpretare.
– in seconda analisi sappiamo bene che ostacolare l’utilizzo di internet, che tra parentesi ha delle potenzialità altrettanto positive quanto negative, è impossibile e oramai già anacronistico, ma è importante far capire ai nostri figli che c’è la possibilità di scegliere. Scegliere come utilizzare lo strumento, e capire come non farsi utilizzare dallo strumento (internet e soprattutto gli smartphone). Quindi per tutelarli principalmente bisogna educarli. Educarli con il buon esempio, mostrandogli che anche noi conosciamo internet e gli smartphone, che li usiamo, ma scegliamo come utilizzarli, in maniera consapevole e matura.
Altro punto importante è stata la discussione riguardo ai giochi elettronici, spesso pieni di violenza e di tematiche a sfondo sessuale. Sui giochi è consigliata l’età (indicazione pegi) che gli utilizzatori dovrebbero avere, indicazione che però sovente viene ignorata dietro la frase “tanto è solo un gioco”. Tali giochi sono a volte pieni di violenza gratuita. I ragazzi sanno che si tratta solo di un gioco, ma le ore eccessive passate giocando spesso li distolgono dalla capacità di distinguere cosa è reale da cosa è virtuale. In casi estremi è successo che dei ragazzi si comportassero nella vita reale come se fossero nel videogioco, arrivando anche a provocare delle vere e proprie stragi. Senza estremizzare, questo però è ciò che quotidianamente accade: i ragazzi restano per ore incollati al loro smartphone, perdendo la nozione del tempo (e il valore del tempo) e perdendo la capacità di distinguere il reale dal virtuale.
Da mamma, consiglio vivamente la partecipazione a questo corso. In primis per la possibilità che ci viene data di ascoltare delle esperte del settore che sanno accogliere le nostre incertezze e paure, senza giudicarci, consigliandoci strategie alternative, insegnandoci a guardare i nostri ragazzi non per punirli e mortificarli ma per provare ad aiutarli. In seconda analisi io trovo molto spesso utile ascoltare le esperienze riportate da altri genitori, perché mi aiutano a vedere come “normale” ciò che accade a casa mia! Credo infine che per gli stessi motivi per cui gli incontri sono utili a noi genitori, lo saranno altrettanto per i nostri ragazzi… hanno bisogno di guardarsi, parlarsi, confrontarsi dal vivo; non di nascondere un potenziale malessere dietro un falso “like”.
Una mamma