La Festa della santa Famiglia è un’ occasione per verificare se la vita di sposi, genitori, figli, è orientata allo stile del Vangelo. Spesso si dice che la Famiglia di Nazaret è il “modello” a cui una famiglia cristiana dovrebbe riferirsi. Ed è vero, ma va spiegato un po’ meglio, a causa del particolare contesto in cui essa ha vissuto. L’annuncio dell’Angelo, il concepimento di Gesù ad opera dello Spirito Santo, la verginità di Maria, rendono la santa Famiglia un “unico” nella storia del genere umano, e come tale non ripetibile. Il “modello” della santa Famiglia, quindi, riguarda lo stile dei rapporti personali che le varie figure (Maria, Giuseppe, Gesù), hanno saputo costruire nel tempo. Uno stile che, a sua volta, rimanda ad un altro mistero: la Santissima Trinità.
Gesù, Giuseppe e Maria hanno, infatti, messo in campo tra loro lo stesso amore che vivono le tre persone della Santissima Trinità: come tra il Padre e il Figlio si muove reciprocamente l’Amore (lo Spirito Santo), così tra i membri della Famiglia di Nazaret si muove l’amore di Giuseppe e Maria verso Gesù, l’amore filiale di Gesù verso i genitori, l’amore coniugale tra Giuseppe e Maria. Come nella Santa Trinità, anche nella santa Famiglia ogni persona è distinta ed ha un proprio ruolo. Il Padre è diverso dal Figlio e dallo Spirito Santo, ma insieme a loro forma un’unica sostanza: allo stesso modo, i membri della Famiglia di Nazaret sono certamente diversi tra loro per natura, condizione, ruolo (Dio e persone, uomo e donna, genitori e figlio, marito e moglie), ma sono uniti nell’amore vicendevole e nel rispetto reciproco. Ecco il “modello”: una famiglia in cui viene riconosciuta tranquillamente la distinzione di ruoli e di condizione, ove tutti sanno che il papà è diverso dalla mamma, i figli non possono imitare i genitori, l’agire e il pensare dell’uomo sono diversi da quelli della donna, eppure questa diversità non ostacola, ma anzi, favorisce, la creazione di rapporti positivi, leali, buoni tra le persone.
Una Famiglia con la F maiuscola.